Il respiro del mondo: “verde evasivo”

Il 25 novembre un webinar dedicato al rapporto tra umano e vegetale a partire da due esperienze carcerarie straordinarie

“Il giardino non è solo un luogo di pace e serenità. E’ anche un posto dove impari dai fallimenti. Sono i fallimenti che ti insegnano la pazienza, la costanza, la precisione e la cura necessaria in quello che fai.” (Cascina Bollate).

E proprio Cascina Bollate ed il giardino condiviso di San Vittore, saranno le esperienze analizzate, all’interno del webinar “Il Respiro del Mondo: Verde evasivo”, organizzato a cura di ENEA, in collaborazione con Università di Padova, Università degli Studi della Tuscia e LIPU, che si terrà Venerdì 25 novembre 2022 dalle ore 9.30 alle 13.30.

In queste due realtà, un vivaio ed un giardino all’interno di carceri milanesi, le piante e la loro gestione giocano un ruolo importante non solo per l’integrazione, il recupero e il reinserimento nel mondo del lavoro dei detenuti, ma soprattutto per il benessere psichico e fisico che la cura della natura comporta.

Prendersi cura di piante, animali, uomini, relazioni, prendersi cura del mondo, richiede cura di sé, capacità di cambiamento radicale di atteggiamenti e di stili di vita. Occorre educarsi, dunque, al passaggio da “padroni dell’ente a pastori dell’essere” (Heidegger). Il mondo che ci circonda come natura e come cultura non è da utilizzare, come se non avesse un’anima, ma è da custodire con sapienza, rispetto, delicatezza, apertura e disponibilità all’alterità che rappresenta.

E’ sempre più urgente un sostanziale recupero del senso etico e della capacità di guardare al vivente nella sua sacralità, consapevoli di dovere essere sempre più compartecipi del destino di tutto il pianeta. La corrispondenza tra cura di sé e cura del mondo, tra giardino dell’anima e anima del giardino implica una contemporanea attenzione a ciò che è fuori ed a ciò che è dentro, alle forme della natura ed alle percezioni interiori. Assumono un ruolo rilevante in questa direzione le attività in grado di esaltare una sorta di attenzione divisa, in cui quanto più sono concentrata/o su ciò che mi circonda tanto più lo sono su di me... e tutto ciò conduce ad un’esperienza immersiva di consapevolezza di appartenenza reciproca.

Il giardino come spazio intermedio tra cultura e natura, tra coscienza e inconscio, tra spirito e corpo, tra ciò che è chiaro e ciò che è oscuro rappresenta un contesto particolarmente interessante per la coltivazione di un nuovo modo di “abitare la terra”. Esso non è un edificio costruito e neppure un luogo selvatico, ma collega tra loro questi elementi, è un luogo dove coltivare piante e far crescere coscienze, dove praticare la creatività, è pertanto uno spazio particolarmente adatto ad un’attività di mediazione simbolica. Il valore formativo della cura delle piante e degli animali permette di connettere pensiero e azione, intelletto e mano, favorendo il senso di appartenenza al proprio ambiente e di poter sperimentare concretamente la partecipazione di ogni organismo vivente al mantenimento della vita.

Sviluppare solidarietà, socialità, reciprocità rientra tra le nuove missioni alle quali le nostre comunità possono ambire, richiamando la cura per la sacralità della vita in tutte le sue manifestazioni, indirizzando ad un nuovo sguardo ermeneutico sul quotidiano, verso un’ecologia dell’ambiente strettamente connessa all’ecologia delle relazioni umane. Lo scopo per cui le piante finiscono nelle nostre case, sulle nostre mensole, nei nostri giardini e nei viali delle nostre città è uno strano ibrido tra ornamentale e funzionale. Dal punto di vista funzionale, soddisfano un probabile istinto atavico dell’uomo: quando fai crescere qualcosa con le tue cure, ciò che ti ritorna, sotto forma di soddisfazione e appagamento, dà certamente un certo benessere! Dal punto di vista ornamentale, non vi sono dubbi: le piante sono belle! Le piante sono dunque anche un vezzo che può diventare passione, e quando diventa passione, inizia la ricerca. Ma perché nasce la passione per le piante?

E’ proprio l’argomento di questo incontro: riflessioni, racconti ed esperienze dai perimetri dei laboratori, dalle file ordinate di piante dei vivai, all’ombra delle alte mura dei carceri, nei viali di giardini e nelle selve.

La partecipazione al webinar è libera e gratuita, previa registrazione online. Agli iscritti saranno poi comunicate le modalità di partecipazione.

 

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