Valorizzazione e attrattività delle aree interne e di montagna

La Partecipazione della Comunità al centro dell’elaborato del gruppo di lavoro di ASviS

Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile”: è il titolo del contributo del Gruppo di lavoro di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) "Aree interne e montagna", che lavora sull'Obiettivo 11 dell'Agenda Onu 2030 "Città e comunità sostenibili".

Il documento, pubblicato online, esamina le politiche per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori montani, proponendo buone pratiche per lo sviluppo sostenibile delle aree interne e di montagna.

In Italia, e in Europa, non si può affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di queste aree, poiché è in queste realtà - fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo - che si gioca il futuro della conservazione e rigenerazione di biodiversità del nostro continente.

Proprio le diseguaglianze di tipo sociale (economico, territoriale e geomorfologico) e la tutela del capitale naturale di queste aree, sono i due problemi che il gruppo di lavoro ASviS   ha affrontato, pensando alla creazione di percorsi virtuosi, finalizzati a rendere più attrattivo il territorio per chi nasce in queste zone e per chi decide di andarci a vivere, ma soprattutto ricordando che dai territori di montagna la pianura e le città traggono le risorse fondamentali per la loro sopravvivenza.

La partecipazione della Comunità, la sua identità, le tradizioni e i saperi, sono infatti la chiave di volta per dare cuore ed anima alle prospettive fornite da progetti e risorse, messe a disposizione dai programmi europei Next generation Ue e New Green Deal, che si propongono, infatti, di affrontare il tema delle diseguaglianze in maniera trasversale: tra le generazioni e tra le aree del paese.

La proposta avanzata nel documento di ASviS è quella di un’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle aree interne e della montagna elaborata dal Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) che partendo dal riconoscimento del concetto di Montanità e sue specificità, propone soluzioni nuove e mirate, rendendo i territori protagonisti. Se un primo passo può essere il disancorare gli investimenti, in particolare sui servizi pubblici, dalle normali logiche di numero di utenti/fruitori, occorre anche ragionare su premialità e innovazione per quanto attiene all’occupazione, alla mobilità, alla conservazione dell’habitat e delle risorse rivestite da parchi, foreste, laghi e fiumi.

Una modalità quindi nuova ed integrata di affrontare i temi, che deve vedere nelle comunità locali il luogo delle proposte, delle elaborazioni e dello scambio, raccogliendo la sfida e l’occasione che il 2022 ci offre con la dichiarazione dell’ONU di “Anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna”.

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