Il clima si decide con la partecipazione: lezioni di facilitazione da Vorarlberg e Alto Adige
Le Assemblee cittadine per il clima sono diventate uno strumento sempre più popolare nella democrazia deliberativa, riunendo cittadini selezionati tramite sorteggio (secondo criteri come età, genere, e istruzione) per dibattere su complesse questioni ambientali.
Nonostante l'enorme potenziale, queste assemblee affrontano sfide comuni che possono comprometterne l'efficacia: conflitti interni, asimmetrie di potere, influenza eccessiva degli esperti e linguaggio ideologico. Il rischio è che le disparità di istruzione o le voci più dominanti finiscano per minare la parità di partecipazione.
La soluzione a queste criticità risiede in un fattore decisivo: il metodo di facilitazione adottato. Due recenti esempi europei, in Vorarlberg (Austria) e in Alto Adige, dimostrano come la scelta di una moderazione esperta possa tradursi in risultati concreti ed efficaci.
La facilitazione dinamica in Vorarlberg: creatività senza Agenda
L'assemblea cittadina per il clima (Bürgerrat Klima-Zukunft) del Vorarlberg (2021) ha adottato la facilitazione dinamica, un approccio dialogico originato negli anni '80 e volto a stimolare la creatività e trovare un denominatore comune.
Il principio è semplice ma rivoluzionario: il moderatore incoraggia i partecipanti a esprimere liberamente le proprie opinioni, senza seguire un ordine del giorno prestabilito. Le sfide, le preoccupazioni e le soluzioni emerse vengono registrate e discusse attraverso un ascolto empatico.
In questo modello, il moderatore gioca un ruolo cruciale nel bilanciare le dinamiche di potere: si impegna a smorzare le voci dominanti e, al contempo, a incoraggiare i partecipanti più riservati a esprimere le proprie idee. L'obiettivo è trasformare diversi punti di vista in raccomandazioni politiche innovative, garantendo l'equa partecipazione di tutti.
Il principio dell’assenso in Alto Adige: le obiezioni come risorsa
L'Assemblea cittadina per il clima istituita in Alto Adige nel 2024 ha scelto il principio dell'assenso, un pilastro della sociocrazia, che si distingue dal consenso tradizionale.
Invece di chiedere un voto pienamente condiviso, ai partecipanti viene chiesto di esprimere il proprio dissenso e le proprie obiezioni su una proposta. Il moderatore non cerca l'unanimità, ma si occupa di integrare i punti di disaccordo all'interno della proposta stessa. Questo permette di raggiungere una decisione che rientri nel margine di tolleranza di ciascuno.
Questo metodo si è dimostrato particolarmente efficace per risolvere i conflitti in modo pacifico e integrare le opinioni dissenzienti anziché sacrificarle, ottenendo compromessi più solidi.
Come nel caso del Vorarlberg, l'uso di moderatori esperti è stato fondamentale per assicurare che tutti potessero esprimersi, indipendentemente dai fattori sociali che potevano generare disuguaglianze di potere. Inoltre, in Alto Adige, la presenza di esperti qualificati ha contribuito a prevenire la diffusione di disinformazione e fake news.
L'importanza della facilitazione esperta
Le esperienze del Vorarlberg e dell'Alto Adige offrono una lezione chiara: una facilitazione efficace è l'ingrediente essenziale per il successo di un'Assemblea cittadina per il clima.
Sebbene i metodi (facilitazione dinamica e principio dell'assenso) siano diversi, entrambi i casi evidenziano come moderatori qualificati siano in grado di affrontare i conflitti, bilanciare le dinamiche di potere e sviluppare una vera intelligenza collettiva.
Per il futuro, è auspicabile che queste esperienze vengano inserite in una raccolta di buone pratiche, sottolineando non solo l'efficacia dei metodi, ma soprattutto l'importanza di investire nel coinvolgimento di moderatori esperti e qualificati per guidare i processi deliberativi.
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