Mulini storici e sorgenti naturali: alla ricerca di un antico legame

Avviata una collaborazione tra i due progetti regionali per lo scambio di dati e approfondimenti tematici

L’incontro tra il censimento delle sorgenti naturali e la catalogazione dei mulini storici è avvenuto grazie a “I mercoledì dell’Archivio”, l’iniziativa regionale che ha ospitato la presentazione di entrambi i progetti, e all’intuizione dei/lle referenti che hanno colto il valore dell’integrazione delle rispettive banche dati per esplorare le relazioni tra morfologia territoriale, sistema idraulico e sorgenti d’acqua e la localizzazione e la funzionalità dei mulini storici ad acqua.

La collaborazione tra l’Area Geologia Suoli e Sismica e il Settore Patrimonio culturale è stata condivisa da poco e si propone, in prima battuta, di confrontare la banca dati del censimento partecipato delle sorgenti naturali con quella dei mulini storici per fare emergere gli elementi su cui sviluppare approfondimenti. I temi principali di comune interesse riguardano:

  • la sostenibilità/impatto dei sistemi di ricarica e di rilascio delle acque dei mulini storici;
  • l’applicazione delle conoscenze sugli acquiferi regionali per l’analisi della sostenibilità nel tempo dell’attività molitoria;
  • il contributo conoscitivo della geologia alla progettazione del recupero degli impianti molitori e idraulici.

La catalogazione dei mulini storici

Nel 2024, il Settore Patrimonio culturale ha avviato la catalogazione dei circa 340 mulini storici ancora esistenti, nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia con rilevazione dei manufatti storici, stato di conservazione, utilizzo e georeferenziazione puntuale, accompagnato da fotografie da terra e da drone attraverso la società Minerva4Art. Questo primo lotto si concluderà a giugno 2025 e confluirà successivamente nel catalogo pubblico regionale PatER.

Il censimento partecipato delle sorgenti naturali

È un progetto dell’Area Geologia Suoli e Sismica che si inquadra nell’attività di acquisizione di dati sulle risorse idriche sotterranee di montagna finalizzata all’elaborazione di un quadro conoscitivo sugli acquiferi montani di utilità per la pianificazione di settore. Il progetto ha il suo cuore nella partecipazione. Tutti gli interessati al tema e che riconoscono l'acqua come bene comune, possono farne segnalazione. Nel primo anno di censimento abbiamo ricevuto 175 segnalazioni di sorgenti di cui 164 valida­te, nel corso del secondo anno sono pervenute 118 segnalazioni di cui 94 ritenute valide. A oggi, sono poco più di 1200 le sorgenti in condizioni di naturalità censite e, in gran parte, pubblicate nel WebGis dedicato. A fine 2024 a supporto del censimento e in rafforzamento della rete che si è creata tra personale delle istituzioni, associazioni, volontari e cittadini coinvolti nel progetto, sono stati predisposti: uno spazio di collaborazione sulla piattaforma PartecipAzioni aperta a tutti i cittadini e stakeholder, documenti di approfondimento e sono state organizzate attività di formazione/informazione sia in presenza (in aula e sul terreno) sia on line. Obiettivo: rintracciare e geolocalizzare ancora circa 2000 sorgenti del territorio regionale

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