Aperto il bando non competitivo per Comuni e Unioni di Comuni per i Punti Digitale Facile
Rendere più facile il rapporto tra cittadino e digitale vuol dire semplificargli la vita e aumentare le sue opportunità di crescita, integrazione, partecipazione. A maggior ragione se si tratta di cittadini che potenzialmente partono da condizioni svantaggiate: anziani, stranieri, donne, residenti in aree montane o periferiche.
E’ questo l’obiettivo che la Regione Emilia-Romagna si è dato con l’apertura di un bando non competitivo, che investirà 8,7 milioni del PNRR.
Destinatari del Bando, Comuni ed Unioni di Comuni, invitati a presentare progetti che coinvolgano le biblioteche, i laboratori aperti dove presenti, eventuali spazi comunali o del terzo settore per l’apertura di 199 centri per la facilitazione digitale (Punti Digitale Facile). I Punti offriranno laboratori, corsi online e sportelli, rivolti in particolare alle categorie più svantaggiate. Tra gli obiettivi dei Punti l’alfabetizzazione, ma anche inclusione e integrazione, fino alla nascita di vere comunità digitali.
Anche il terzo settore potrà essere coinvolto in un percorso di confronto e co-progettazione per garantire una maggior integrazione del progetto con le realtà già presenti e noti sui territori.
Come partecipare al bando
Il bando è accessibile nel sito della Regione Emilia-Romagna nella sezione https://servizifederati.regione.emilia-romagna.it/fesr2020/ previa autenticazione con SPID.
La presentazione della domanda alla Regione dovrà avvenire esclusivamente per via telematica, tramite l’applicativo web “Sfinge 2020”. La procedura dovrà essere conclusa entro il giorno 16 ottobre 2023, alle ore 18.00.
Per maggiori informazioni sul bando e sull’evento è possibile scrivere all’indirizzo digitalefacile@regione.emilia-romagna.it
Cosa ha fatto La Regione Emilia-Romagna per la cittadinanza digitale
Come è noto, tra i cittadini europei, gli italiani sono tra quelli meno digitalizzati. La media nazionale dei cittadini, tra i 16-74 anni, ha basse o nulle competenze digitali (57, 3%) mentre la media regionale è del 53%. Una differenza significativa ottenuta grazie ad una serie di interventi ed investimenti attivati dall’Ente negli anni scorsi, con la collaborazione di istituzioni locali, forze sociali, terzo settore e associazionismo.
Ricordiamo: Pane e Internet, i corsi di alfabetizzazione dapprima offerti di persona e poi online (6mila partecipanti in presenza del 2019, 3mila in media online gli anni successivi), i Laboratori Aperti nelle principali città, dove organizzare iniziative e gestire sportelli che avvicinino la cittadinanza alle nuove tecnologie (30mila utenti in presenza e altrettanti online nel 2021), i punti di accesso ad Internet nelle 400 biblioteche regionali e una rete di assistenza agli anziani attivata tramite gli sportelli dedicati presso sindacati (2000 utenti in quattro mesi). Attivato, inoltre, attraverso il sito dell’Agenda Digitale Emilia-Romagna in collaborazione con Lepida, il Progetto Digitale Comune, finalizzato a far conoscere i principali servizi online disponibili sui portali istituzionali (SPID, Pago PA,…) anche attraverso corsi online e tutorial in italiano e in inglese, per agevolare i molti cittadini immigrati.
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