Energia pulita: piano da 8,5 miliardi, disponibili 45 milioni per i primi tre bandi

Fondi per soggetti pubblici e privati. Aperte le rispettive piattaforme per il ricevimento delle domande online

Più efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, per coprire almeno un quinto di tutti i consumi, e forte accelerazione nella riduzione delle emissioni gas serra.

Sono gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna punta a raggiungere nei prossimi tre anni, con investimenti per 8,5 miliardi di euro, di cui oltre 4,6 miliardi sono risorse pubbliche, da quelle europee alle statali fino a quelle regionali, cui si aggiungono i cofinanziamenti privati. Risorse che in Emilia-Romagna saranno dispiegate su tre grandi asset: l’abitare, la mobilità e la produzione. Per proseguire concretamente verso la transizione ecologica, mobilitando le amministrazioni pubbliche e il mondo delle imprese, della ricerca e della formazione. Con un impatto positivo sui comportamenti individuali e collettivi dei cittadini e delle comunità locali per arrivare a consumi più consapevoli e sostenibili.

Tutto questo è il piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030, messo a punto dalla Giunta regionale e approvato con delibera n.112 del 6 dicembre 2022, dall’Assemblea legislativa, presentato  a Bologna dal presidente della RegioneStefano Bonaccini, e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla.

l piano rappresenta un tassello fondamentale anche per realizzare le misure condivise nel tavolo strategico per la gestione della crisi energetica con sindacati, imprese e professionisti, che in Emilia-Romagna sono uniti per contrastare e ridurre l’impatto dei costi energetici su imprese e lavoratori e famiglie.

Ma è anche il risultato del confronto voluto dalla Giunta con le parti sociali e i territori, a partire dai firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima.

I forti investimenti sulle rinnovabili puntano a far sì che la produzione di energia possa essere sempre più di prossimità, in autoproduzione e autoconsumo, e riguardano sia le imprese, sia i cittadini nei condomini, nelle associazioni, nelle comunità energetiche rinnovabili, sia amministrazioni e edifici pubblici.

I contenuti principali

Il documento aggiorna il Piano del 2017-2019, prorogato fino a oggi, partendo dalla forte accelerazione registrata a livello europeo, nazionale e regionale, che ha interessato il processo di transizione energetica ed ecologica.

Alcuni parametri degli obiettivi fissati dall’Unione europea sono stati modificati e, rispetto al 2030, il target è più alto. Con RePowerEU le rinnovabili sono state portate al 45%, il calo di emissioni gas serra al 55% e il risparmio energetico al 32%.

In Emilia-Romagna il livello di copertura dei consumi finali attraverso l’impiego delle fonti rinnovabili potrà raggiungere al 2024 un valore di circa il 22%, che rappresenta nel triennio di riferimento un tasso di crescita di tali fonti prossimo al 3% annuo, portando ad un incremento del contributo delle rinnovabili di oltre un terzo del valore attuale già nel triennio 2022-24.

E proprio in questa direzione va la legge regionale per la promozione e il sostegno alla costituzione delle comunità energetiche rinnovabili nonché all’attivazione di gruppi di autoconsumo consapevole di rinnovabili.

Uno strumento normativo a disposizione di utenti pubblici e privati che si uniscono per la produzione, la condivisione e lo scambio di energia a impatto zero prodotta attraverso impianti di energia rinnovabile.
Il piano si caratterizza per un impiego integrato e complementare di tutti i fondi disponibili a livello regionale, nazionale ed europeo: infatti, in sintesi, potrà contare su risorse pubbliche per quasi 4,5 miliardi di euro. I fondi 2022-2024 prevedono poco più di 2 miliardi di euro dal Pnrr, ulteriori risorse dallo Stato per 1,7 miliardi, 301 milioni dal Fesr, 58 dal Fse e 423 milioni dalla Regione.

Già pronti i primi 3 bandi

E mentre il Piano sta decollando, la Regione ha già varato i primi tre bandi, tutte misure concrete ad esso collegate.

Un primo bando da 13 milioni di euro a fondo perduto rivolto alle imprese manifatturiere e dei servizi che investono per la riqualificazione energetica degli edifici e nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo, nonché per il miglioramento/adeguamento sismico degli edifici nei quali si svolge l’attività aziendale.

Presentazione della richiesta di contributo esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web ‘Sfinge 2020’ dal 31 gennaio al 22 febbraio 2023.

Un secondo bando che destina 30 milioni di euro sempre per la riqualificazione energetica e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo e per interventi finalizzati al miglioramento/adeguamento sismico, ma in questo caso destinato agli edifici pubblici.

Le domande di contributo dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web ‘Sfinge 2020’ dal 7 marzo al 27 aprile 2023.

Infine, un terzo bando per sostenere la costituzione e la progettazione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), che mette risorse per 2 milioni di euro a copertura dei costi per l’avvio e  sarà pubblicato a breve sul sito Fesr

Le domande di contributo dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web ‘Sfinge 2020’ dal 9 febbraio al 9 marzo 2023.

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