Pari opportunità, nuovo bando da 2 milioni di euro per contrastare violenza e discriminazione di genere

Per Enti locali, associazioni, Onlus: domande entro il 1^ ottobre e una banca dati di buone pratiche a disposizione

Due milioni di euro per contrastare e prevenire ogni forma di violenza e discriminazione basata sull’identità di genere.  È questo l’obiettivo del nuovo bando della Regione sulla materia, che stanzia 2 milioni di euro per finanziare progetti di Enti locali, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, Onlus.

Il Bando

L’avviso pubblico, valido per il biennio 2025-2026, punta a sostenere progetti di formazione e comunicazione per promuovere una vera cultura della parità nella scuola, nello sport e in altri contesti educativi. Con una particolare attenzione ai pericoli che arrivano dal web: molestie online, cyber stalking, revenge porn, hate speech.  Oltre ad azioni rivolte a donne che vivono condizioni di fragilità quali donne migranti, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.

I progetti dovranno avere un costo compreso tra i 10mila e i 50mila euro e il contributo potrà arrivare a coprire fino all’80% delle spese. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati tra il 2025 e il 2026. Punteggi aggiuntivi saranno previsti per i progetti che si realizzeranno nei comuni dell’Appennino e delle aree interne.

Le domande potranno essere presentate per via telematica fino alle ore 13.00 del 1^ ottobre 2024

Banca dati e buone prassi

Non solo finanziamenti. L’impegno della Regione Emilia-Romagna per promuovere le pari opportunità e contrastare la violenza di genere continua, con iniziative volte a diffondere le buone pratiche, implementando la cultura di rispetto verso ogni differenza ed in particolare quella di genere ma anche per favorire la presenza paritaria delle donne nel mondo del lavoro.  Sono ben 339 le iniziative finanziate dalla Regione dal 2020 a oggi, con uno stanziamento complessivo di 8,5 milioni di euro.

Progetti rivolti in particolare alle giovani generazioni, come Post-it l’iniziativa di educazione contro la violenza di genere, promossa dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con l’associazione Nondasola, nelle scuole superiori della città. O Play your rights del Cospe Bologna per stimolare ragazze e ragazzi a una riflessione sui discorsi d’odio partendo dalle proprie emozioni. Ma anche Donne in gioco, l’intervento realizzato da Uisp Rimini, in cui il calcio femminile è diventato strumento di contrasto alla violenza sulle donne.  O il Festival femminista Re/Sister con cui la Casa delle Donne di Parma ha coinvolto la cittadinanza in un ricco programma di incontri e dibattiti pubblici, performance artistiche, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e concerti.

E confluiti ora anche nel volume “Si scrive donna, si legge comunità. Progetti di donne”: 12 iniziative presentate in occasione dello scorso 8 marzo quali buone pratiche, che potranno diventare occasione di scambio e confronto. La pubblicazione, scaricabile anche online, valorizza alcuni dei progetti realizzati, come tassello di un mosaico di racconti e azioni che continuano (https://regioneer.it/SiScriveDonna) e sui territori.

Questo straordinario patrimonio, frutto delle politiche della Regione Emilia-Romagna e dell’impegno attivo delle realtà territoriali: dai comuni alle scuole, dalle associazioni e i Centri antiviolenza al mondo del volontariato e dello sport,  è oggi una banca dati online.

Già presenti un centinaio di progetti con foto, testi e video, messi a disposizione di tutta la comunità regionale per essere consultati - per tema o per località – e fornire buoni esempi e spunti per nuovi percorsi.

Approfondimento

 

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