Il nuovo Piano della formazione per la Partecipazione 2025-2027

Definito il testo del documento frutto di un percorso di co-progettazione e di una consultazione pubblica

Cinque obiettivi generali – dall’apertura al coinvolgimento degli amministratori, alla promozione di un dialogo intersettoriale e congiunto tra PA e società civile, passando per la valorizzazione dei territori e delle competenze diffuse nella Comunità di Pratiche partecipative regionale – declinati in quattro aree tematiche: innovazione democratica, policy territoriale, approcci e metodi e comunicazione. 

Le novità – Sono tanti gli elementi innovativi che introduce il Piano della formazione per la Partecipazione 2025-2027, fra i quali quello di essere parte integrante del sistema formativo regionale. I corsi entrano infatti nel nuovo Catalogo della formazione 2025-2026 e, per i dipendenti della Regione Emilia-Romagna, concorrono alle 40 ore annue di formazione obbligatoria. È previsto inoltre il riconoscimento delle competenze basato su open badge e competence badge per il personale regionale e per i dipendenti della PA, ma anche per le organizzazioni del Terzo Settore e per i rappresentanti della società civile. Il Piano triennale della formazione per la partecipazione 2025-27 sarà attuato tramite programmi annuali, in linea con il Sistema della formazione regionale, le cui proposte operative avranno aggiornamenti semestrali. Il Piano svolge inoltre una funzione di raccordo e messa in valore, in termini di crediti e competenze, delle varie attività di formazione organizzate sui territori dai diversi settori della Regione. Fra le novità e prime proposte troviamo la progettazione di Kit formativi di base online, corsi ibridi (online e in presenza) e sei percorsi per valorizzare proposte formative con e per i territori. Infine, le proposte formative del Piano si integreranno con quelle già fruibili sulla piattaforma Syllabus del Dipartimento di Funzione Pubblica, con cui si è avviata una collaborazione.

Un Piano partecipato – Il Piano Formativo della Partecipazione 2025-2027 ha trovato la sua definizione dopo un articolato percorso di co-progettazione. Sviluppato nel periodo settembre 2024-gennaio 2025, ha messo in valore le visioni, le sfide e le traiettorie scaturite dalla Giornata della Partecipazione 2024.

L’iter di elaborazione degli indirizzi alla formazione per la partecipazione 2025-2027 ha complessivamente coinvolto 309 persone con 284 interazioni sulla piattaforma PartecipAzioni per esprimere commenti, preferenze e priorità. Inoltre, per la prima volta dall’approvazione della legge regionale n. 15/18, un gruppo di dirigenti regionali afferenti a tutte le Direzioni generali è stato coinvolto in un focus interattivo per mettere in comune le esperienze partecipative e per iniziare a tracciare prospettive e condividere eventuali fabbisogni, proprio in considerazione della trasversalità del tema partecipazione all’interno dell’ente regionale.

La consultazione pubblica – La proposta di Piano è stata poi sottoposta ad una consultazione pubblica sulla piattaforma PartecipAzioni per valutarne la congruità, completezza e adeguatezza rispetto alle proposte e i contributi emersi dai lavori comuni e per dare la possibilità anche a chi non ha potuto partecipare alla co-progettazione di esprimersi rispetto a bisogni e desiderata sul tema.

Sono più di cento i contributi ricevuti: il 90% delle risposte affermano che si tratta di un testo con una proposta chiara e completa, i cui obiettivi formativi rispondono alle sfide prioritarie verso la partecipazione del domani.

“Mi sembra che il piano sia ampio e completo. Trovano spazio sia le competenze tecnico-professionale, ma anche quelle comportamentali”. E poi: “Il forte aggancio alla strategia formativa della Regione rende il Piano funzionale a far divenire la partecipazione pubblica un driver orizzontale fondamentale di tutte le politiche regionali”. “Interessante anche l’ancoraggio alla politica nazionale per il governo aperto, in collaborazione con il Dipartimento della funzione pubblica e gli attori della community OGP Italia”.

Tanti i commenti e i suggerimenti da parte di funzionari, amministratori pubblici, rappresentanti di associazioni e iscritti alla Comunità di pratiche partecipative regionale. Fra questi, il 43% hanno detto di aver assistito ad almeno un evento del percorso di co-progettazione del Piano.

Gli obiettivi – Cinque gli obiettivi generali del Piano, il cui raggiungimento è perseguito attraverso programmi di attività annuali coerenti:

  1. consolidare la diversità dei target coinvolti, aprendo al coinvolgimento degli amministratori;
  2. sviluppare conoscenze, competenze e linguaggi condivisi, promuovendo il dialogo intersettoriale e congiunto tra PA e società civile;
  3. diffondere le competenze di base all’interno dell’ente regionale e consolidare le competenze trasversali e tecnico-specialistiche di livello intermedio e avanzato nell’intero sistema;
  4. diversificare l’offerta formativa, anche introducendo percorsi accreditati e con riconoscimento delle competenze;
  5. sperimentare nuove reti formative regionali, valorizzando i territori e le competenze diffuse nella Comunità di Pratiche partecipative regionale.

Nell’ambito del percorso di co-progettazione gli obiettivi hanno trovato una declinazione in quattro aree tematiche: innovazione democratica, policy territoriale, approcci e metodi e comunicazione

Modalità di erogazione – Dall’analisi dei fabbisogni e dalla coprogettazione svolta si configurano diverse strutture di percorsi di formazione principali: formazione blended (percorsi formativi misti, online/offline), corsi online in modalità asincrona, giornate seminariali/workshop in presenza, singoli incontri formativi (incluse lezioni magistrali, da svolgersi in modalità on ine/ibrida), percorsi formativi “ad alta frequenza”, concentrati in un lasso di tempo medio-breve e seminari, anche residenziali, con esperienze in presenza nei territori.

Per approfondire:

Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina