#Bandopartecipazione2022

Bonus accessibilità: indicazioni e linee guida per la progettazione

Tra i bonus previsti dal Bando 2022 e discussi nell’ambito dei laboratori della Giornata della Partecipazione c’è anche il bonus accessibilità. Come per gli altri bonus è stata elaborata una sintesi delle proposte che può svolgere la funzione di Linea guida alla progettazione.

La domanda di lavoro era: quali indizi ci consentono di dire che il progetto è accessibile?

La discussione nei laboratori ha suddiviso gli “indizi” in quattro aree di lavoro:

  • Comunicazione
  • Organizzazione e gestione del percorso
  • Persone
  • Temi oggetto della partecipazione

Una comunicazione accessibile:

  1. adotta un linguaggio inclusivo per tutte e tutti (interprete nella lingua dei segni per gli interventi in presenza, sottotitolazione simultanea a schermo o mediante trasmissione a dispositivi smartphone, attivazione dello streaming sottotitolato per chi accede da remoto)
  2. utilizza nei contenuti testuali un linguaggio chiaro e diretto, sviluppa per esteso gli acronimi, evita tecnicismi e anglicismi inutili, prevede un glossario per quelli necessari
  3. costruisce in modo opportuno i materiali audiovisivi per essere fruiti mediante tecnologia assistita (e-reader)
  4. analizza i contenuti dei social network utilizzati durante il progetto, con attenzione all’accessibilità da parte di chi non vede le immagini o non sente l’audio oppure non parla la stessa lingua;
  5. semplifica il linguaggio utilizzato con riguardo alle persone con difficoltà cognitive (per età, per scolarità, per differenza culturale)
  6. realizza attività di comunicazione capillari che si avvalgono di vari strumenti e viaggiano su differenti canali, andando ad intercettare il più ampio spettro di possibili partecipanti
  7. valuta periodicamente l’inclusività della comunicazione (questionari ai partecipanti, sondaggi, interviste, liste dei desiderata)

Il progetto deve prevedere un’organizzazione e gestione del percorso attenta a:

  1. scegliere sale per gli incontri in presenza con un numero congruo e definito di posti per ausili per la deambulazione e per eventuale accompagnatore
  2. scegliere luoghi per gli incontri che siano facilmente raggiungibili da più mezzi di trasporto (auto, auto attrezzate con rampe, mezzi pubblici) e che siano serviti da parcheggi, rampe di accesso, illuminazione adeguata, segnaletica chiara e precisa
  3. differenziare le modalità di partecipazione, proponendo attività ibride che prevedano la partecipazione online e in presenza
  4. differenziare tempi e orari per la partecipazione, per poter coinvolgere le persone che solitamente non riescono a partecipare nei tempi definiti per la maggioranza delle partecipanti e dei partecipanti
  5. prevedere azioni di monitoraggio in itinere per garantire che l’intento di inclusione della partecipazione sia stato raggiunto (questionari, sondaggi, interviste).

Le persone devono sempre essere al centro del percorso e per dare concretezza a questo principio è possibile e a volte anche necessario:

  1. attivare un’analisi di contesto e prevedere una mappatura della tipologia di partecipanti per individuare da subito le persone fragili che vogliono essere coinvolte
  2. prevedere una mappatura delle associazioni locali che si occupano dell’inclusione dei soggetti con disabilità di qualsiasi tipo (invalidi di qualsiasi tipo, ipo/non vedenti, ipo/non udenti, dislessici, di lingua straniera, con problematiche cognitive)
  3. attivare tutti gli strumenti necessari per coinvolgere le persone anziane, in particolare prevedendo un supporto per l’accesso alle attività di partecipazione in digitale, cosicché la tecnologia non sia vista come un ostacolo ma come un aiuto alla partecipazione.
  4. prevedere occasioni di partecipazione asincrona, per consentire a tutte e tutti di dare il proprio contributo con comodità
  5. individuare un referente per richieste di accessibilità specifiche
  6. prevedere azioni di ascolto e supporto per contrastare l’abbandono del percorso da parte di chi non si senta incluso a causa di ostacoli specifici
  7. attivare alleanze con le associazioni locali che si occupa dell’inclusione e dell’integrazione e con le Istituzioni.

Infine, riguardo ai temi oggetto della partecipazione, questi si possono suddividere in due gruppi:

  1. i percorsi che hanno come oggetto le Politiche per l’accessibilità, progetti quindi finalizzati a migliorare l’accessibilità e rendere più inclusivi gli spazi e i servizi del territorio. Ad esempio, progetti orientati a rendere accessibili gli spazi pubblici; - progetti che ripensano quartieri e paesi dal punto di vista dell'accessibilità; - percorsi per realizzare in modo partecipato il piano abbattimento delle barriere architettoniche
  2. i progetti che adottano la prospettiva dell’accessibilità come approccio trasversale a tutte le tematiche, non solo a quelle strettamente connesse con le politiche per l’accessibilità. Ad esempio, se nella scelta del tema si valuta in che misura l’oggetto del percorso di partecipazione è rilevante nei confronti delle diverse disabilità; se nell’analisi del contesto non ci si dimentica di considerare l’impatto che la tematica affrontata e il percorso di partecipazione hanno sulle persone con problemi di accessibilità; se si include tra gli obiettivi e i risultati attesi del percorso una maggiore inclusione delle persone con disabilità nei processi decisionali.
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