Comunità di pratiche partecipative

La rete della partecipazione dell’Emilia-Romagna

Giornata della Partecipazione 2022

Gli esiti dei laboratori online e in presenza

Quali indizi ci consentono di dire che un progetto è attento al coinvolgimento dei giovani, alla parità di genere ed è accessibile a tutti e tutte?

Queste le domande centrali che quest’anno sono state sottoposte ai partecipanti e alle partecipanti dei laboratori della Giornata della Partecipazione, svolti in modalità ibrida, con gruppi di persone che hanno operato contemporaneamente in presenza e online, all’interno della videoconferenza Zoom.

L’attività ha coinvolto 42 persone tra cui 32 afferenti alla pubblica amministrazione e 10 provenienti da associazionismo e società civile, oltre a 7 tra facilitatori e facilitatrici che insieme hanno co-progettato linee guida per la valutazione di tre tematiche che saranno oggetto di specifiche premialità nel nuovo Bando Partecipazione: 

  • il coinvolgimento delle persone giovani
  • la parità di genere
  • l’accessibilità del processo partecipativo.

Per ciascuna delle tre tematiche è stato costituito un doppio gruppo di lavoro, in presenza e online. I sei gruppi hanno operato seguendo una metodologia ispirata a Guizzo, una tecnica che prevede l’utilizzo di un cartellone suddiviso in quattro quadranti con al centro la questione centrale e ai quattro angoli delle sotto-questioni che offrono ulteriori stimoli di riflessione. Per declinare e rendere più concreto il confronto, quindi, ognuna delle tematiche è stata affrontata proponendo ai partecipanti e alle partecipanti di rispondere alla domanda di lavoro centrale attraverso quattro sotto-questioni:  

  • la comunicazione del progetto
  • la gestione e l’organizzazione del percorso di partecipazione
  • i soggetti e le persone che si intendono coinvolgere
  • i temi oggetto del percorso di partecipazione

I post-it fisici e virtuali prodotti dai partecipanti e dalle partecipanti hanno popolato così il cartellone di molte idee e spunti utili a rispondere alla domanda principale.

Le tante suggestioni emerse delineano un filo conduttore che collega le tre tematiche oggetto di riflessione: l’importanza di riconoscere le differenze è l’unico modo per accoglierle e tutelarle.

Dall’utilizzo dei social diversificato in base ai target, seguendo una strategia per produrre engagement; all’individuazione di leader di comunità, “influencer”, “ambasciatori” e “ambasciatrici”, figure locali capaci di attivare la partecipazione giovanile e di “moltiplicare” il coinvolgimento dei differenti target sul territorio.

Per la parità di genere è importante che il linguaggio verbale sia attento alla scelta delle parole e che il linguaggio visivo e audiovisivo usi immagini rispettose di tutti i generi, non utilizzando stereotipi. E’ inoltre importante stringere alleanze con realtà territoriali in grado di intercettare target differenti e moltiplicare la partecipazione, come associazioni di donne, centri antiviolenza, Consigliera di parità provinciale e regionale, consulte femminili.

Un progetto è accessibile quando usa un linguaggio chiaro e diretto, evitando tecnicismi e anglicismi inutili, prevede sempre contenuti anche visuali, che rendano più immediata la comunicazione verso chi ha difficoltà di lettura, utilizza sottotitoli per i video e colori e font adeguati. È importante che ogni singolo evento abbia un approccio di "taglio sartoriale” che tiene conto del contesto e dei bisogni delle persone che si vogliono coinvolgere, rilevandoli attraverso la somministrazione di questionari specifici in ambito di accessibilità. È infine importante utilizzare luoghi senza barriere architettoniche e raggiungibili comodamente.

Questi sono solo alcuni dei tanti indizi prodotti durante i laboratori. Qui il report dettagliato (pdf497.53 KB)

Il pomeriggio si è concluso con un momento di plenaria dedicato alla condivisione delle proposte elaborate. Anche in questo caso è stato assicurato il collegamento tra chi era in presenza e chi online. Grazie all’utilizzo di webcam e microfono spaziale è stato, infatti, possibile dedicare un ultimo dialogo condiviso sui temi oggetto dei workshop, con una interazione concreta che ha attenuato la distanza tra le due tipologie di gruppi.

Il confronto attivo durante i laboratori è stato condotto e agevolato dalla facilitazione della cooperativa Pares.

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