La Regione Emilia-Romagna al lavoro per costruire una comunità di pratiche partecipative

Un percorso presentato ufficialmente all’incontro “Pianeta Partecipazione”

Dopo mesi di riunioni e workshop, in occasione dell’appuntamento “Pianeta Partecipazione” del 26 novembre scorso, è stato presentato il percorso di co-progettazione della rete dei referenti e comunità di pratiche degli operatori della partecipazione regionali. Si tratta di un gruppo di funzionari, con esperienza in percorsi partecipativi, coinvolti in un percorso che va dal team building, alla condivisione di esperienze, passando per il coaching reciproco e la pratica sul campo. L’obiettivo è stato non solo quello di formare ma anche di rendere autonome nel tempo tutte le persone desiderose di continuare a cimentarsi nei percorsi partecipativi. La logica utilizzata nella costruzione del gruppo di lavoro è stata quella della spirale convergente: un processo iterativo e incrementale in cui dapprima si capiscono e conoscono le strutture, poi si identificano gli attori chiave e vengono sviluppati e migliorati i metodi coinvolgendo tali attori; i metodi vengono poi provati e migliorati e viene promossa la rete di attori fino ad aggregare i metodi e strutturare la rete di attori. 

Una delle principali azioni di questo gruppo di lavoro è stata condurre un’indagine interna, attraverso un questionario, sulle attività di partecipazione in Regione. Da quest’analisi sono emersi i collaboratori regionali che si occupano a vario titolo di processi partecipativi, ovvero coloro che in primo luogo hanno ricevuto l’invito a partecipare all’evento del 26 novembre. Un primo passo che ha l’obiettivo di mettere in relazione fra loro colleghi della Regione e, in prospettiva, estendere la rete delle comunità di pratiche partecipative a tutto il territorio emiliano-romagnolo.  

L’appuntamento “Pianeta Partecipazione” è stato organizzato dal Servizio statistica, comunicazione, sistemi informativi geografici, partecipazione, con il supporto della società Futour. Un incontro che ha alternato momenti di informazione sul tema “partecipazione” ad occasioni di confronto e lavoro di gruppo utilizzando la tecnica dell’OST (Open Space Technology). Questo metodo parte da una sfida complessa rappresentata da una domanda, che nel caso della comunità di pratiche partecipative è stata: “Quali sono le nostre proposte per il futuro della partecipazione?”.  

L’incontro ha visto la partecipazione e gli interventi del direttore generale dell’Assemblea legislativa e tecnico della Partecipazione Leonardo Draghetti (sulla nuova legge regionale in materia di Partecipazione n. 15/2018), del direttore generale della Direzione Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni Francesco Raphael Frieri (sull'innovazione delle comunità di pratiche) e la presenza del consigliere regionale Yuri Torri, primo firmatario della nuova legge sulla Partecipazione.  

Fra i relatori anche Sabrina Franceschini (Area comunicazione di cittadinanza, nel Servizio statistica e partecipazione), che ha esposto il percorso di co-progettazione della comunità di pratiche partecipative oltre che i risultati dell’indagine interna condotta dal gruppo di lavoro che ha “mappato” le attività di partecipazione in Regione. 

Al termine dell’evento, il cui report è consultabile qui (pdf5.77 MB), i partecipanti interessati potevano decidere di prendere parte attiva alla comunità di pratica a cui, ad oggi, hanno aderito una cinquantina di persone. Come detto, si tratta di un primo step che porterà ad allargare la rete di attori coinvolti a tutto il territorio regionale. 

Per scoprire tutti le informazioni e gli approfondimenti in merito alla comunità di pratiche partecipative della Regione Emilia-Romagna visita la sezione dedicata del nostro sito. 

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ultima modifica 2022-09-09T10:17:11+01:00
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