Change We Care: un primo anno pieno di eventi ed attività

Dopo gli infoDay con gli stakeholder, elaborate le strategie di intervento per la partenza del percorso partecipativo

Con la chiusura dell’anno 2019, si è concluso anche il primo anno del Progetto "Climate cHallenges on coAstal and traNsitional chanGing arEas: WEaving a Cross-Adriatic Response (Change We Care).

Il progetto, iniziato proprio il 1° gennaio 2019, e finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale con un budget di 2.700.780 euro, è stato approvato nell’ambito del programma Interreg V-A Italia-Croazia e prevede una durata di attività di 30 mesi.

L’obiettivo progettuale è implementare la conoscenza e il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici sugli ambienti di transizione e costieri dell’area Adriatica, al fine di pianificare, in maniera condivisa e coordinata, le necessarie misure di mitigazione e adattamento.

Partendo dall'analisi dello stato attuale, dei trend e delle principali forzanti che agiscono sui sistemi costieri, il progetto mira a formulare scenari di evoluzione dei parametri fisici, idrologici, geomorfologici ed ecologici in funzione dei cambiamenti climatici.

Nel merito delle azioni intraprese in questi mesi, oltre al proseguimento della fase di studio scientifico sulle diverse aree pilota, si è previsto un intenso calendario di presentazioni pubbliche, attraverso degli info Day organizzati presso tutte le aree pilota selezionate strategicamente: il Delta del Fiume Po (Regioni Emilia-Romagna e Veneto) e il Banco di Mula di Muggia (Regione Friuli Venezia Giulia) in Italia, il Lago Vran (Contea di Sebenico), la foce del Fiume Jadro e la baia di Kastela (Contea di Spalato) e il Delta del Fiume Neretva (Contea di Dubrovnik) in Croazia.

La Regione Emilia-Romagna, con il Servizio Difesa del Suolo della Costa e Bonifica, coordina la fase di formulazione dei Piani di misure di adattamento (WP5) per le diverse aree pilota, iniziata a giugno 2019 e che si completerà nei primi mesi del 2021, grazie anche all’attivazione di percorsi partecipativi a livello locale volti alla discussione e condivisione delle scelte. Per quanto riguarda l’area del Delta Fiume Po, è seguita una attività di approfondimento e pianificazione progettuale, volta ad organizzare il percorso partecipativo vero e proprio, con il coinvolgimento della popolazione: enti, cittadini, imprese, istituzioni scolastiche e associazioni.

L’attività programmatoria per il 2020 vedrà infatti una nuova fase del progetto, mirata soprattutto nell'area emiliano-romagnola della Sacca di Goro (FE) e finalizzata all'elaborazione di un Action Plan volto a contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici in corso, anche nell'area del Delta del Po. Ricordiamo che quest’area è particolarmente importante, in quanto comprende la più estesa riserva italiana di zone umide, e i cambiamenti climatici stanno comportando la perdita di biodiversità, l'erosione dei sistemi delle isole barriera, la marinizzazione delle lagune e la circolazione dei sedimenti.

L’efficacia dello stesso Action Plan non può quindi prescindere dalla consapevolezza e dalla condivisione più larga possibile, e proprio per questo, sul tema comunicazione, si è predisposto un piano dedicato.

Coerentemente all’idea di pieno coinvolgimento degli stakeholder, nella definizione e co-progettazione del piano degli interventi, molta attenzione sarà posta anche agli impatti socio-economici locali, con l’obiettivo di trasformare questa sfida in occasione di riflessione comune anche sulle nuove opportunità che uno sviluppo sostenibile potrebbe potenzialmente offrire al territorio.

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