Nuove tecnologie per l’emergenza Covid: i servizi innovativi di Comuni e Unioni di Comuni

Il rapporto dell’Agenda Digitale regionale sulle attività realizzate durante la pandemia

Che l’emergenza Covid abbia profondamento inciso sul lavoro e sui servizi della Pubblica Amministrazione è un dato di fatto. Personale in smart working, potenziamento dei servizi online, videoconferenze, formazione a distanza, accelerazione dei progetti digitali e consultazioni con la comunità sui nuovi bisogni, sono queste le principali azioni messe in campo dalle istituzioni di tutta Italia grazie agli strumenti tecnologici. 

Ma cosa è successo in Emilia-Romagna? Quali strumenti informatici sono stati utilizzati dalle amministrazioni pubbliche e per quali servizi? 

Un primo interessante spaccato di cosa è successo, ce lo offre l Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna che, in collaborazione con ART-ER, ha condotto una rilevazione per monitorare le pratiche innovative basate sull’utilizzo delle tecnologie informatiche, introdotte nelle attività dei Comuni e dalle Unioni di Comuni del territorio regionale durante la pandemia di Covid-19 

La raccolta di dati, avvenuta tra maggio e luglio 2020, è stata realizzata attraverso una ricognizione dei siti web e degli albi pretori degli enti, tenendo conto dell’intero periodo di emergenza, a partire dal mese di febbraio 2020. 

I risultati dell’indagine sono molto interessanti perché, prima delle forme di servizio alternative messe in campo per dare seguito alle attività amministrativo-istituzionali, si ha la percezione di una pubblica amministrazione molto diversa dagli stereotipi: efficiente, aperta alle novità e pronta a modificare le proprie abitudini (anche in tempi rapidi) per rispondere alle esigenze della propria popolazione. 

Se il 69% dei Comuni ha effettuato riunioni del Consiglio in videoconferenza, con punte del 93% nelle realtà tra i 15 e i 50.000 abitanti, molto più sorprendente è che il 77% dei Comuni sia riuscito ad adottare, in tempi rapidissimi, soluzioni di smart working per il proprio personale e che tra le pratiche innovative introdotte grazie alle tecnologie digitali molte siano state centrate sul benessere dei propri cittadini, inteso non solo sotto il profilo economico e sanitario, ma soprattutto per quanto atteneva lo stato psicofisico e la socialità. 

Tra le azioni promosse, tra l’altro spesso attraverso best practices attivate in uno spirito di amministrazione collaborativa: questionari per rilevare aspettative e bisogni della comunità, linee di comunicazione diretta sindaco-cittadini, spazio giovani in formato digitale, nido, servizi educativi e spazio bimbi a distanza, progetti a distanza per disabili, famigli e neo mamme, pagine web informative dedicate agli immigrati (in varie lingue) per facilitare l’accesso ai servizi e alle forme di sostegno, oltre che per diffondere le normative vigenti sulle disposizioni di contrasto all’emergenza Covid-19. 

Nel report, oltre ai dati completi delle azioni messe in campo, l’elenco dei comuni che hanno attivato i progetti. 

Ricordiamo infine, tra i percorsi di rilevamento attivati dalla Regione Emilia-Romagna per dare diffusione ad esempi e buone pratiche in contrasto agli effetti causati dal Covid-19, grazie anche alle strumentazioni digitali, il progetto Osservatorio dinamico di Pratiche Innovative attivato dall’Agenzia Sanitaria e Sociale finalizzato alla raccolta e mappatura delle buone pratiche che si sono approntate sui territori sui temi sociali e il progetto RiPartecipiamo prima fotografia dei processi partecipativi al tempo del Covid.  

Approfondimenti 

 

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