Progetto CRA.TERI, la presentazione dei risultati

ll 25 giugno, alle 10, gli esiti del percorso per la mappatura e la rigenerazione degli spazi in disuso nell’area del cratere del sisma del 2012

Vincitore del Bando per la “presentazione di progetti multidisciplinari di mappatura e rigenerazione culturale dei nove comuni della provincia di Modena coinvolti dal Sisma 2012”, istituito dall’Istituito dei Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, il Progetto Cra.teri, presenterà i risultati del percorso partecipativo giovedì 25 giugno 2020, alle ore 10, attraverso una call supportata dalla piattaforma Zoom accesso diretto:  

https://zoom.us/j/94525963391?pwd=L3V1Ky9LTFFsNWpoSnlxUWlVdWh4QT09 – App ZOOM, Meeting ID: 945 2596 3391), aprendo un dibattito con tutti gli interessati ad approfondire questa esperienza. 

Il progetto, coordinato dall’Associazione Planimetrie Culturali, si è sviluppato attraverso un lavoro multidisciplinare, in attuazione di due importanti articoli della legge regionale (..degli artt. 15 e 16 della legge ER n. 24 del 2017) per il contenimento del consumo del suolo e per dare vita a un processo di attivazione di risorse, materiali e immateriali, capace di innescare benefici per il paesaggio e per la comunità, cogliendo le opportunità offerte dagli spazi in disuso. 

Il Bando si proponeva infatti, di promuovere e finanziare azioni di rigenerazione urbana e culturale dei territori colpiti dal sisma e inclusi nel Centro di documentazione sisma istituito dalla Regione, approfondendo la conoscenza e la comprensione dei luoghi e delle comunità che li abitano. 

Il percorso di Cra.teri, che si è snodato tra settembre e dicembre 2019, ha visto non solo una mappatura degli spazi e degli edifici dismessi e abbandonati per inserirli in un percorso condiviso con le Comunità locali di rigenerazione culturale e sociale, ma laboratori didattici con le scuole, mostre fotografiche, incontri, eventi, feste che hanno coinvolto tutta la comunità in maniera trasversale e intergenerazionale, non solo a vivere i propri luoghi ma immaginarne il futuro. 

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