La Conferenza sul Futuro dell’Europa
La nuova piattaforma online della Conferenza sul Futuro dell’Europa, lanciata lo scorso 19 aprile, è uno strumento particolarmente innovativo sia dal punto di vista dell’inclusione partecipativa che da quello tecnico, poiché dispone di un sistema di traduzione simultaneo che rende istantaneamente consultabili i contenuti in tutte e 24 le lingue ufficiali dell’Unione. Vi si accedere registrandosi con credenziali Eu login, un’operazione semplice che richiede pochi minuti.
All'interno la piattaforma è suddivisa in dieci aree tematiche:
- Cambiamento climatico e ambiente
- Salute
- Un’economia più forte, giustizia sociale e occupazione
- L’UE nel mondo
- Valori e diritti, stato di diritto, sicurezza
- Trasformazione digitale
- Democrazia Europea
- Migrazione
- Istruzione, cultura, gioventù e sport
- Altre idee
Sulla piattaforma è possibile registrarsi o organizzare eventi e dare vita a discussioni in modo da riunire opinioni e spunti che verranno poi periodicamente raccolti e analizzati durante i panel tematici, assemblee composte da 200 cittadine e cittadini estratti casualmente dalla società civile, dove un terzo dei partecipanti dovrà avere meno di 25 anni.
I prossimi panel in programma sono quattro, si svolgeranno nell'autunno del 2021 e riguarderanno:
- Democrazia e valori europei, Stato di diritto, sicurezza e diritti
- Cambiamento climatico, ambiente e salute
- Economia, giustizia sociale, lavoro, istruzione, gioventù, cultura, sport e trasformazione digitale
- L'UE nel mondo e la migrazione
Ciascun panel si riunirà almeno tre volte e produrrà delle raccomandazioni che verranno presentate alle sedute della plenaria della Conferenza come rappresentative delle istanze della società civile. Una volta discusse e articolate in plenaria, le proposte verranno raccolte in una relazione finale che verrà infine portata sui tavoli di Commissione, Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea, che avranno il dovere di prendere i necessari provvedimenti normativi per esaudire le reali richieste delle parti sociali e dei cittadini europei.
Il funzionamento di questo meccanismo bottom-up dipende principalmente dalla partecipazione e da quanto tutta la popolazione europea comprenderà le potenzialità e si sentirà coinvolta in tale progetto. Se consistenti ed elaborati, gli argomenti e gli eventuali progetti di riforma provenienti dal basso dovranno inevitabilmente essere realizzati da quelle istituzioni che ricoprono il ruolo di rappresentanza di quegli stessi cittadini.
Proprio per questo il ruolo di informazione, comunicazione e prossimità giocato dagli hub territoriali risulta fondamentale per raggiungere un ampio numero di utenti, stakeholder e individui e apportare la ricchezza di un variegato spettro di visioni, esigenze e contesti.
Per il territorio emiliano-romagnolo il ruolo di hub della Conferenza è ricoperto dal Centro Europe Direct Emilia-Romagna.