A Bologna un nuovo strumento di partecipazione

Il capoluogo dell’Emilia-Romagna, prima città d’Italia ad inserire l’Assemblea cittadina e la tutela del clima come obiettivo programmatico

E’ Bologna la prima città in Italia che, dopo aver dichiarato l’emergenza climatica con il voto del Consiglio Comunale nel settembre 2019, istituisce un innovativo strumento di democrazia che sarà a disposizione della prossima amministrazione

Dopo un confronto durato più di sei mesi il Consiglio Comunale di Bologna ha infatti modificato il proprio Statuto, introducendo la tutela del clima e la transizione ecologica giusta tra gli obiettivi programmatici e prevedendo l’Assemblea cittadina tra gli strumenti partecipativi dell’Ente. 

Approvate inoltre, dalla Giunta Comunale, le linee guida per l‘istituzione di assemblee cittadine per il clima. 

L’importante risultato è frutto di un articolato percorso partecipativo promosso dallo stesso Comune, in collaborazione con la Fondazione di Innovazione Urbana e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, grazie ai finanziamenti previsti dal Bando Partecipazione 2020 (L.R.15/2018).

Da gennaio a giugno 2021, amministratori e tecnici del Comune, si sono confrontati con movimenti ambientalisti,  associazioni del mondo economico e sociale locale e cittadini, in un Tavolo di Negoziazione, i cui incontri e report sono stati resi pubblici attraverso un apposito sito ChiaraEco, finalizzato non solo ad informare ma anche a permettere interazione e collaborazione rispetto al percorso e più in generale sul contrasto alla crisi ecologica e i cambiamenti climatici in atto.

Le Assemblee cittadine deliberative hanno una durata e compiti pre-determinati, in cui cittadini estratti a sorte e rappresentativi delle diverse componenti della società, si confrontano e definiscono proposte condivise. Alle attività di discussione e proposta, possono essere alternati momenti di formazione.

Assemblee di questo tipo sono state realizzate già in altri paesi europei, come ad esempio  in Francia dove è stata definita “Convention Citoyenne pour le climate”.

I lavori del Tavolo sono stati supportati da studiosi di democrazia partecipativa e diritto amministrativo di rilievo internazionale proprio per portare alla definizione di Linee guida che offrono un orientamento su come verranno selezionati i cittadini che parteciperanno all’Assemblea, quali saranno gli organi di governance, che relazione avrà l’istituto con il Comune.

In particolare, il Tavolo di Negoziazione nel riconoscere l’Assemblea cittadina, organismo di rafforzamento del dialogo tra cittadini e tra Istituzioni e cittadini, ha indicato che tale strumento debba rappresentare un istituto partecipativo previsto in modo permanente dallo Statuto Comunale, da attivare in modo puntuale su un tema specifico o secondo una periodicità definita. 

L’Assemblea deve avere funzioni di proposta e di impulso dell’attività Amministrativa Comunale attraverso la definizione di atti di raccomandazione, petizioni, istanze o proposta di ordini del giorno al Consiglio Comunale. Inoltre, l’attivazione puntuale di ciascuna Assemblea cittadina dovrebbe poter avvenire su impulso del Consiglio o su richiesta di cittadini (in coerenza con quanto previsto per altri strumenti partecipativi).

La scelta del numero di membri dell’Assemblea non ha una natura tecnica o statistica, ma necessità di valutazioni politiche e organizzative. Le proposte più ricorrenti emerse dalla discussione, suggeriscono al Consiglio di determinare il numero di partecipanti in una fascia compresa tra i 50 e i 100 cittadini. Questo ed altri aspetti attuativi dovranno essere definiti nel dettaglio nel regolamento attuativo.

La modalità di selezione dei Membri dell’Assemblea suggerita dal Tavolo è il sorteggio casuale, modalità ritenuta più idonea a garantire che l’Assemblea rappresenti la città in modo neutrale. Anche alcune specifiche categorie di cittadini che si vogliono rappresentare nell’Assemblea verranno sorteggiate con i principi di casualità e stratificazione. 

Inoltre, le Linee Guida richiedono che i membri dell’Assemblea siano selezionati con un approccio inclusivo ed allargato rispetto al solo corpo elettorale, includendo i residenti con più 16 anni (inclusi soggetti marginali e fragili) e alcune categorie di city users (studenti universitari non residenti, lavoratori pendolari).

I temi su cui si costruiranno i lavori dell’Assemblea saranno quelli legati alla Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale approvata a fine 2019, con cui il Comune si è impegnato a intraprendere una serie di azioni molto concrete che dovranno portare la città “ad una transizione verso l’azzeramento del proprio impatto sul clima”, garantendo trasparenza, equità e l’Assemblea cittadina come nuovo strumento di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche pubbliche.

 

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